Pare che questa temperatura fotochimica in tutti i processi debba raggiungere un certo grado perchè la reazione possa incominciare e procedere regolarmente.
Nella formula generale degli equilibri chimici in sistemi omogenei,
K.c1.c2..... = K1.c'1.c'2
in cui c1, c2.......e c'1 c'2.... indicano le concentrazioni e K e K1 i coefficienti che determinano le velocità di reazione, si può dire che questi coefficienti, per una data lunghezza d'onda di raggi assorbiti chimicamente, dipendono dalla intensità della radiazione e variano proporzionalmente a questa(3).
Le azioni chimiche possono essere di natura assai svariata; la luce può trasformarsi in energia chimica, oppure agisce cataliticamente agevolando o anche ritardando il processo chimico. Si sa ora che tutte le radiazioni possono essere attiniche, cioè non solamente quelle più refrangibili; a seconda del processo chimico che deve compiersi, le diverse onde luminose vengono assorbite chimicamente, forse per una specie di risonanza. Si è recentemente trovato che certe ossidazioni come, ad es., quella del pirogallato alcalino, vengono accelerate dalla luce rossa e ritardate dalla violetta(4). L'assimilazione nelle piante viene determinata segnatamente dai raggi rossi situati nello spettro fra le fraunhoferiane B e C. La luce può agire decomponendo, come sull'acido jodidrico e nel processo fotografico, oppure provocando la sintesi, come sul miscuglio di cloro ed idrogeno e nel processo di assimilazione delle piante.
Come in tutti i capitoli della chimica fisica, anche qui le considerazioni teoretiche non sono sufficienti a fare prevedere i fatti, e però è necessario ricorrere all'esperienza diretta.
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