Così, ad esempio, se all'aldeide benzoica (l'essenza di mandorle amare) sospesa nell'acqua si aggiunge dell'indaco — che è per se stesso inalterabile all'aria — e si espone il tutto alla luce solare, dopo qualche tempo il liquido perde il suo colore azzurro perchè l'indaco ossidandosi si muta in isatina. Ora questi processi di autossidazione hanno la più grande importanza pel regno organico, perchè le sostanze autossidabili sono assai frequenti in natura. Ne deriva anche una utile applicazione, perchè l'ossigeno reso attivo può esercitare un'azione non soltanto decolorante, ma anche disinfettante. E la vecchia pratica di esporre all'azione del sole gli oggetti e gli ambienti infetti per risanarli, trova il suo fondamento scientifico nella circostanza che di materie ossidabili ce ne sono ovunque, e che la luce favorisce i processi di autossidazione.
Esaminando poi da vicino questi fenomeni, s'è visto che assai spesso essi sono determinati dalla formazione di perossidi, del tipo dell'acqua ossigenata. Gli autossidabili, ossidandosi all'aria, dànno dei perossidi, i quali possono esercitare poi la loro azione ossidante su altri corpi presenti. Così, ad esempio, la sucitata benzaldeide, all'aria si trasforma in un perossido instabile, che si scinde in acido benzoico ed ossigeno attivo(9),
C6H5.CHO + O2 -> C6H5.CO(OO)H -> C6H5.COOH + O.
benzaldeide perossido acido benzoico.
Un altro caso assai elegante di autossidazione è quello da noi osservato sullo stilbene. Questo idrocarburo si autossida alla luce per dare un perossido che si scinde poi in aldeide benzoica.
| |
|