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      Sembra quindi che si formi nella pianta esaminata una specie di equilibrio fra il glucoside ed il relativo composto aromatico. Secondo le nostre esperienze l'ufficio dei glucosidi sarebbe questo: essi servirebbero di materiale di riserva per quei composti che per se stessi sarebbero dannosi quando venissero ad accumularsi nelle piante allo stato libero(43).
      Gli alcaloidi. — Intorno al significato di queste sostanze nell'organismo vegetale non si hanno ancora nozioni sufficienti. Secondo alcuni autori potrebbero anche esse riguardarsi come materiale di riserva per la produzione delle proteine ed a ciò accennerebbero le esperienze di Heckel, che notò la scomparsa degli alcaloidi nei semi della Strychnos nux vomica durante la germinazione. Altri autori invece, come Lutz e Clautriau, negano assolutamente che gli alcaloidi possano servire di alimento almeno nelle fanerogame, e li considererebbero piuttosto come agenti protettivi contro gli animali(44).
      Del pari incerto apparisce ancora il modo di formazione degli alcaloidi nelle piante. Nel rispetto puramente chimico lo studio di questi interessanti composti può dirsi assai progredito, essendo la loro costituzione in gran parte accertata. Nelle sintesi artificiali sono state seguite diverse vie, che però non hanno ancora condotto alla completa soluzione del problema, perchè gli alcaloidi più complessi, come quelli della china, dell'oppio e delle stricnacee, non sono stati ancora riprodotti per sintesi. Questa è riuscita invece per quelli relativamente più semplici, come ad es. la conina e la piperina, la nicotina, l'atropina e la cocaina e le basi puriniche, cioè la xantina ed i suoi derivati immediati caffeina e teobromina ecc.


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La chimica organica negli organismi
di Giacomo Ciamician
Nicola Zanichelli Editore
1908 pagine 61

   





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