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      Se le esperienze, a cui si è accennato più sopra a proposito dei glucosidi, potranno essere proseguite con fortuna, sarà possibile forse di risolvere qualcuno dei difficili problemi che presenta la chimica organica come è praticata dagli organismi.
      IVFinale.
     
      Il maggior problema delle scienze biologiche è senza dubbio quello che si riferisce alla trasformazione della materia morta in materia vivente. Ammettiamo per un momento che tutti i problemi a cui fin qui s'è accennato siano risolti; che la chimica organica sia giunta ad un tal grado di perfezione da potere riprodurre con gli stessi mezzi di cui si giovano gli organismi tutte le sostanze che li compongono; che gli enzimi non abbiano più nulla di misterioso e che essi pure possano essere ottenuti per sintesi. Basterebbe questo insieme di fatti a spiegare la differenza che corre fra la materia organica e l'organismo, fra la materia viva e la morta? Sarà possibile creare la materia organica che cresce, reagisce e si riproduce? I tentativi che, come Jacques Loeb, tanti altri fisiologi vanno facendo, per trovare una spiegazione meccanica di alcuni fenomeni biologici e che hanno dato realmente molti importanti resultati, potranno condurre alla comprensione di tutte le funzioni vitali? Evidentemente si deve rispondere, che noi per ora non abbiamo dati sperimentali sufficienti per poter fare, con quella sicurezza che conviene al rigore della scienza, simili previsioni.
      La questione potrebbe essere posta anche in altri termini; si potrebbe chiedersi se nelle manifestazioni della vita organica non intervengano altre forze od energie oltre a quelle conosciute nel mondo fisico.


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La chimica organica negli organismi
di Giacomo Ciamician
Nicola Zanichelli Editore
1908 pagine 61

   





Jacques Loeb