E siccome anche in questo modo il problema per ora non può essere risolto, vien fatto di domandare se non apparisca conveniente ammettere, che, oltre alle diverse forme d'energia quali noi conosciamo, ne esista un'altra devoluta a presiedere i fenomeni della vita. A chi scrive sembra che una simile supposizione possa recare vantaggio. Se questa, che potrebbe chiamarsi energia vitale, possa in seguito diventare superflua non è il caso di ricercare e non compromette nulla; come non è dannoso per l'ulteriore progresso della scienza l'ammettere ora l'esistenza di un energia chimica speciale, anche se in seguito i fenomeni chimici potranno essere ricondotti a funzioni elettriche, come un tempo si credettero di natura esclusivamente newtoniania.
L'energia vitale dovrebbe stare in rapporto con le altre forme di energia per leggi fisicamente definibili, ad esempio, come l'energia meccanica ed il calore. Si potrebbe dire che l'energia chimica degli alimenti non si trasformi soltanto in energia calorifica e meccanica, ma anche in questa supposta energia vitale.
Ora si sa che per tutte le diverse cosidette forze fisiche si cerca di dare una rappresentazione meccanica, ed è ben evidente e naturale che sia così. Fra tutti i fenomeni, quelli meccanici sono i più facili ad essere compresi dalla nostra mente e quelli a cui il ragionamento analitico può più agevolmente essere applicato. Da qui le ipotesi meccaniche che tanto vantaggio hanno recato al progresso della scienza e che non hanno esaurito il còmpito loro.
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