Pagina (3/354)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      – Sapete cosa v'ho a dire? – esclamò dunque, – ecco!... fin che non si trova un generale a modo mio, m'intendo... co' mustacchi... e che faccia per davvero...
      Qui fu interrotto da una voce con accento romano, la quale esclamò:
      – E non ti pare che gli abbia i mustacchi, quest'altro?
      Salvatore stava per rispondere, ma in quella venne avanti un altro, un tal Emilio Rensini: giovane anche lui, ma non come Salvatore. Vestito di velluto con un berretto tondo e piatto, messo tutto da una banda, con aria da bravaccio, alla medio evo. Un pennino, piantato dritto sullo stesso arnese, rendeva compiuta l'acconciatura romantica e proprio da cantante di questo nuovo personaggio.
      – Cospetto se gli ha i mustacchi! – esclamò, – pare don Chisciotte.
      – Tal e quale, – saltò fuori Rocco, il piú faceto della compagnia: il quale, udendo quella similitudine, si staccò da un gruppo, dove stava ascoltando un sonetto a Pio IX e all'Italia, recitato da un Romano, ufficiale senza dubbio, secondo lo qualificavano due enormi spallini d'oro, dai quali maggior risalto prendeva il suo ampio petto, la sua imponente statura – e cavalleresco come lui, – concluse Rocco.
      Allora di nuovo Emilio:
      – Ah!... famosi generali ci abbiam noi... e svelti poi!... ch'è una consolazione a vederli; immobili, fermi come tante statue equestri.
      Salvatore voltò gli occhi al cielo, e pestò lo squadrone per terra in atto d'impazienza; ma Rocco, tra serio e faceto:
      – Ciò va in perfetta regola, allora...
      – Perché? – esclamarono alcuni, tra ilari e curiosi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





Emilio Rensini Salvatore Chisciotte Rocco Pio IX Italia Romano Rocco Emilio Rocco