– Coraggio!... saldi, putti!... – esclamò una volta fra l'altro Rocco, il quale, come sai, ci raggiunse in seguito alla sua gita eroica a Noale, dove con Guido accompagnò gli sposi. Che originalone, mia Clelia!... figúrati a vederlo, quando in marcia ci toccava dormire pei fenili, e gli saltavano sul più bello, fuori dal soffice letto, brutti topacci... l'avessi udito... che gridi!... come una damina spaurita... istesso quando ascolta certe fioriture di stile soldatesco... si tura le orecchie, e basisce; insomma la piú parte del tempo la passava a far degli aquarelli: ha copiato tutto d'attorno, colle rispettive macchiette umoristiche; vedrai tutto dipinto da costui... vedrai Montebello, osservato di lontano, col suo castello aereo. Eppure quando il pittore è al fuoco... costui si mangia un intiero reggimento tedesco.
– Gua' che bell'arancia da Vienna!... son le concessioni, ce le manda Metternich!... – rispondo.
E Rocco:
– Coraggio!... ancora quattro botte e i Tedeschi son fritti.
– Oh poveretti... guarda un po'... me ne spiace, sai... ma davvero!... – grida Albertis (V. le Cronache d'un Anonimo) con la sua bella voce maschia, simile di nome ma quanto diverso di carattere dal povero professore scienziato. Albertis! vero campione, vero martire, ma di quelli che non ischerzano: tu non lo conosci, è stato sempre via, sempre in viaggio, amene gite, da Josephstadt a Olmütz in cui si addestrarono i carbonari italiani. – Me ne duole proprio... – continuò, – ma gli è un destino!... le patate vanno a male, quest'anno.
| |
Rocco Noale Guido Clelia Montebello Vienna Metternich Rocco Tedeschi Albertis Cronache Anonimo Josephstadt Olmütz Albertis
|