Stavano ancora tutti sospesi e non sapevano che pensare di quei movimenti bruschi, ma combinati, quando dal fondo della strada, per dove erano corsi la Sibilla e Lampo, si scorge prima un'ombra, una figura d'uomo avanzarsi: non si può distinguerla bene, per l'attraversar dei passanti, ma quella figura viene cosí innanzi che di là a poco s'incontrano con la Betta e con Lampo; formano un gruppo, in mezzo a cui brilla una cosa: un filo diritto, lucido: il gruppo ondeggia, si stacca, accade una specie di conversione di fronte e tutti e tre, uomo, donna, cane, marciano verso casa.
Sorpresa dapprincipio la Marietta non capiva, ma quindi comincia ad aguzzare la vista... Sí, certo quella è la svelta figura di un giovane: parla colla serva: il luccicore è un fucile... oh! Dio, tutta l'anima della donna è ne' suoi occhi... trattiene il respiro, sporge la testa... guarda... guardano tutti.
E vedono un bel soldatino col suo bravo berretto verde, filettato di rosso, e la fascia bianca; il costume infatti dei volontarii: questo bel soldatino svelto, ricciutello si avanza, e dall'attitudine della testa si capisca che guarda la Marietta.
– È lui!... è Salvatore!... – irrompe la madre.
– È proprio lui! – rispondono gli altri.
A questo punto il soldato eseguisce un movimento, come una manovra militare, e, quasi presentando l'arma, passa il fucile da una mano all'altra: pronta la Betta lo ghermisce, poi Salvatore a passo di corsa, rapido quanto un bersagliere, il cane davanti, abbajando da stordire un sordo, la Sibilla a retroguardia, schioppo in ispalla, si slanciano.
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