Tutti assentirono e per l'ufficiale non ci volle di meglio, che, lisciandosi la barba nera e morbida, continuare a sviluppar la sua tesi, con cui provava: il Papa non potere, apertamente, divenir solidale della rivoluzione.
– Eh! sarebbe solidale di certi fratelli non tanto adatti alla sua maestà di pontefice e alla sua missione di carità, – disse con riserbo, ma con certa fermezza nell'ironia il dottor Rizio. E alludeva a qualche fatto di sangue di cui da poco erano stati testimoni questi paesi: e non vi dico che effetto vi facesse l'allusione, che atti suscitasse, che sordo mormorio, che ribrezzo...
La cosa spiacque ad Alessandro, il quale tremava che suo padre non si facesse notare per tedesco:
– Oh! senti, – esclamò dunque con grande eccitamento, – non mi dir male della rivoluzione italiana, che si è fatta in guanti bianchi; guarda i Francesi se han tirato il collo a trecentomila vittime!... qui, fuorché qualche dolorosa eccezione, un qualche spauracchio alle spie...
– Ah! – interruppe Matteo Rensini, quell'omuncolo che sapete; animo piccolo e volgare si trovava spostato in mezzo alla grandiosità d'un rivolgimento cosí universale, cosí fiero. Son di quelli avvezzi, in tempo di pace, a dar noja alle donne di casa colle inezie della vita domestica; a soffrir vituperii vendicandosene con qualche turpe impertinenza: un dannulla insomma, e non è a dire qual misera parte assumesse ora; come esercitasse le piccole cattiverie; facesse le osservazioni oscene; si beasse di tutte le goffaggini dette o stampate, i dialoghi balordi inventati fra l'Imperatore e Radetzki e altro di simile: come, non potendo far altro (opporsi non era da lui), impiccolisse ciò che per natura è grande, e stesse, caricatura barocca sopra un arco trionfale, in mezzo a figure severe o tremende.
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