Successe un momento di silenzio, che guai, se durava; ma ben presto nel lieto fragor dei bicchieri, negli evviva si chiuse quel piccolo abisso, quel gelo improvviso, simile al passaggio di un nuvolone davanti al sole. Poco dopo Teresa scomparve.
CAPITOLO XIIPOLITICA IN CUCINA
La Lucia, donna di casa Rizio, la Betta, sibilla della Marietta, il cuoco e qualche altro cenavano alla tavola bassa: c'era anche l'ordinanza di un ospite militare. Alternamente servivano la cena imbandita in giardino o mangiavano in santa pace. L'allegria vi era vivissima, forse piú schietta di quella della tavola alta.
Il cuoco era stato preso in ajuto per quella sera, un venerabilissimo fossile di piú che novant'anni, che pareva a mala pena reggersi in piedi. Diceva la Lucia:
– Dunque, Betta... raccontaci... come avvenne il miracolo?
– Ecco! assicurano che una signora andò ad una locanda di Vicenza, s'ordinò una frittura; che prima di sedersi a tavola disse: entro un mese è finito tutto: di Tedeschi non ce ne sarà piú uno.
– Manco male, – rispose Giovanni, l'ordinanza; – un mese!... la è lunga veramente, oh! ma ci vorrà...
– Questo, – ricominciò la Betta, – questo è niente; per farne delle chiacchiere, ognuno parla secondo gli frulla... ma codesta signora... badate... intanto che il cameriere ebbe voltato l'occhio, dal vedere al non vedere, scomparve...
E la Lucia:
– Oh!... guardate un po'... quest'è segno evidente... –
A cui la Betta:
– Ch'era la Beatissima Vergine del monte Berico: ch'io ce n'ho una medaglia sempre in petto, – e la baciava, segnandosi, – tanto piú che la frittura la trovarono là intatta.
| |
Teresa Lucia Rizio Betta Marietta Lucia Betta Vicenza Tedeschi Giovanni Betta Lucia Betta Beatissima Vergine Berico
|