– E voi lo facevi in segreto! – esclamò allora trionfante Salvatore: – e poi noi siamo promessi... – continuò volto al signor Agostino, – e appena finite queste cose, ci sposiamo, non è vero?...
E lui sorridendo fra ironico e benevolo:
– Spero che per allora ci avrete messo giudizio. A cui Fiorenza:
– Prima del giudizio vien la morte.
– Prima che quel capo ameno diventi serio, i Tedeschi van via di certo, – fu detto da taluno.
A cui Guido pensieroso:
– Non so!...
– Come! – saltò su la Teresa ferita nel core, perché, quantunque pochissimo conoscesse Guido, pur ne aveva stima... Laonde rivoltasi a lui, con una specie di ansia superstiziosa, gli disse: – Ma quanto ci vorrà proprio?...
– Toccherebbe alla Sibilla... parli l'oracolo, – esclamò Alessandro.
– No... no... Guido!...
Ed egli dopo molti sí e no:
– La pera non è matura, – disse lento come parlando a sé stesso... – ci vorranno...
– Ahi... mi spiace questo principio... fuori lo sproposito... ci vorranno...
– Vent'anni, – rispose dopo un momento di silenzio, con un fare tra il serio ed un'amabile celia.
Io rinunzio a descrivervi il sussurro a questa profezia. Chetato il tumulto, Salvatore davanti a Guido esclamò:
– Torna a dire...
E Guido tranquillo e con un sorriso che allegrava un po' la maschia serietà della sua faccia:
– Vent'anni: e mi par poco, – soggiunse: – quanto durò la guerra del Vespro siciliano? trent'anni... e ancora ancora se non c'era Pietro d'Aragona, Dio sa quanto penavano.
– Teorico del malanno! – esclamò Alessandro; – buon per te che le cose ci vanno bene.
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