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      . oh sai?... negli anni che trascorsero si penava di molto a dar via i propri capitali al tre per cento. L'abbondanza, la ricchezza di questi paesi giungeva a tal punto.
      – E per ciò... cosa vuol dire?... ci furono grandi ingegni... oh bella! perché l'Austria non lo poteva impedire... sta a vedere a momenti che ci avea merito ella, ed era lei che graziosamente si degnava permettere a Manzoni di pensare. Il nostro sole allo Spielberg non lo potevano mandare vivaddio! Ma per soffocarle le intelligenze ci si ingegnavano abbastanza, con quel loro cupo metodo, con quella oppressura ipocrita. In quanto all'abbondanza... di certo è un paese fecondo il nostro, che dà sempre piú di quello che ci rubano.
      – Sarà vero, ma se le ruberie fossero state come le dipingi, la gente, anco quella savia, si sarebbe mossa prima; sta quieto che ogni bestia ricalcitra, toccata nel debole – e accennava allo scarsellino del gilè.
      – Ed io ti rispondo che se trent'anni di vergognosa dimenticanza furono un Eldorado, ora non la è piú cosí. Il ghiaccio è rotto, quest'idea è nata: i poeti, volevo dire i pazzi, la svegliarono in questa mandria di porci. Il sangue ha cominciato a correre, un abisso ci separa dai nostri persecutori, essi ci ammazzano, ci bruciano, sterminano le nostre campagne. Da ora in poi odio, odio eterno, esecrazione, mai piú tregua... – esclamò Alessandro all'estremo dell'ira.
      – No! – rispose tranquillamente il vecchio – no, perché il popolo tornerà in calma e s'avvedrà come il primo a diramar tanti guai fu lui stesso, istigato da pochi turbolenti, che vogliono libertà per esercitare licenza.


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La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





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