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      Ma sul piú bello, in seno ad una splendidissima calma, ecco sorgere una idea non nuova, ma che a lei, inesperta, in mezzo a gente dedita piú a cose materiali che attinenti allo spirito, riusciva nuova del tutto. Questa idea infiammava a poco a poco gli animi, le rapiva i pensieri, se non gli affetti di chi prima solea vivere per lei. Parole di collera e di entusiasmo, strani divisamenti, e inusati sonavan sulle labbra dove prima non si formulavano che espressioni d'amore. Parole stimate capricciose, deboli, fugaci come il fumo dei loro zigari, trovavano un adempimento nelle azioni dei giovani. Essi, a cui la piega mal accomodata del lenzuolo pareva soverchia pena, non avvezzi alle armi, cresciuti solo all'affetto paterno, Fiorenza gli avea visti accorrere allegri e lasciar tutto pur di suggellare col sangue una fede, cosí potente che pareva antica; si poteva chiamarla follia, ma non disconoscerla; ognuno poteva protestare, ma non contrastare. Padri, madri, sacerdoti, ricchi, poveri doveano entrare nel tremendo ballo, essere trascinati dall'onda, e l'individuo in una tal vertigine, in un tal turbinío chinava il capo, ad un ordine della Provvidenza.
      Cosí alla giovine donna, sposa di pochi anni, toccava rimaner sola. Chi glielo avesse detto?... chi le avesse svelato nel futuro una evenienza così imponente che ella stessa si sarebbe certo vergognata dal ritrarne l'animo di suo marito? poiché, per quanto modesta e soave nella riservatezza del suo carattere, pur comprendeva la dignità del nome d'Italiana, l'importanza di tale momento, e un istinto di non domandar nulla che somigliasse a viltà, divorando le proprie lagrime pel decoro della famiglia e del paese!


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La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





Fiorenza Provvidenza Italiana