Pagina (166/354)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      –
     
     
     
      Altra dello stesso alla stessa.
     
      Che orribile stato è quello dell'uomo, che sente vacillar la sua fede, e si aspetta di sopportar sagrifizi per nulla. Non potrei paragonare questi momenti se non al disinganno provato da uno il quale, perduta la vita intera a scavare coll'idea di rinvenire un tesoro, entrasse nel sospetto che altri glielo abbia trafugato... Vinceremo?... o vedremo perpetuarsi la vergogna della schiavitú; noi, che fummo grandi, possiamo permettere che per noi si pensi a Vienna e gli uomini del Danubio e del Tibisco, in nome del loro feroce diritto feudale, piantino le tende e l'asta nei nostri campi, fin nel recinto delle nostre mura? Dovrò dunque tornare?... vederli ancora?... sopportarne l'odioso contatto, udirne l'aspro linguaggio, incontrarli azzimati, lindi, con quella cura che dinota la giusta tema di parer barbari? Vedrò quello stemma grifagno ancora da per tutto? il simbolo della nostra codardia, della nostra abbiezione? il solo pensarlo mi opprime e mi uccide. Noi assorbiti come un vile gregge di pecore... noi sottomessi e in un periodo d'anni che non si può prevedere, ma ch'è certo, noi estinti!...
      È dunque vero che il genio dell'arte ci ha snervati, ha aperta la strada a pericolosi voli della nostra fantasia stravolta? Oh! sia maledetto il genio se induce a tanta sventura: siano disseccate fin le radici di questa pianta dai frutti mortiferi; un demonio ne disperda la semente. Fuggiamo, mia Fiorenza, prendi le ossa dei nostri cari, trasportiamole con noi, affinché almeno quei miseri avanzi ci parlino essi del suolo nativo; questa sola memoria ci sia permessa nel lutto immenso d'un perpetuo esiglio: fuggiamo lontani da questi climi insidiosi, poiché inducono a mollezza: andiamo dove ci porta il destino, lasciamo le rive fiorite dei nostri fiumi, ricoveriamo presso a barbare sponde, in deserti solitari, dove pascolano e s'abbeverano gl'indomiti cavalli di popoli ancora sconosciuti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





Vienna Danubio Tibisco Fiorenza