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      Puoi credere se è sgomento... conosci tuo padre, il quale come tutti i capi casa, specialmente se vecchi, si dà un gran pensiero per l'economia domestica... egli trema d'esser costretto a licenziare il servitore: egli trema per me... chiamala avarizia, chiamala previsione economica, ma egli ci rumina su tutto il giorno. Da ciò non devi stupire se non è in grado di partecipare ai tuoi nobili e veramente alti sentimenti. Perdona all'età, alle condizioni... sí alle condizioni, senza le quali, assicúrati, egli penserebbe e sentirebbe come noi.
      Ricordi che solennità c'è ogni anno, ai giorni passati, nella nostra cattedrale, e come alla processione nulla manchi per essere una delle piú belle che si possano vedere. Noi vi ci trovavamo secondo il solito, l'organo suonava belli, patetici motivi di musica, per la quale l'anima si innalzava, e nel suo volo etereo abbracciava i cari lontani, e sentiva momentaneamente ogni gioja, ogni speranza in un confuso affetto da cui, quasi per miracolo, pareva estraneo il dolore. Quand'ecco, dopo i tòrci e tutte le solite compagnie in abiti da gala con fiori e l'apparato festivo a te noto, entrare in chiesa le autorità austriache civili e militari, e prender posto nei banchi parati, all'uopo, con damaschi rossi... Mio Alessandro!... ridi della mia puerilità, chiamala leggerezza... ah, ma quanto ho sofferto! Mi è parsa una profanazione, un sopruso, una invasione barbara di piú, e quasi non bastasse, anco nel campo del sentimento, nel tempio del Signore, dove si va a domandare aiuto contro di essi.


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La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





Alessandro