.. Eppure la stessa cosa è accaduta ogni anno... ogni anno l'ho vista... mai m'è riuscita cosí odiosa, mai ho sentito una tal uggia all'aspetto di quegli stranieri in una cerimonia domestica: mai quelle penne del maggiore austriaco mi parvero ondeggiare con piú burbanza, e quel suo modo, quel tutto assieme di aspro e di soldatesco mai mi ferí come in quell'ora. Fu la prima volta che m'accorsi di poter provare un risentimento vicino all'odio... Sí, te lo confesso, la prima, perché hai da sapere che, durante la rivoluzione, questo senso io non l'ho mai provato. Amavo, credevo cogli altri, speravo quel ch'essi speravano, ma l'odio mi era ignoto. Anzi... Mi fo cuore a dirti una cosa, che guai a proferirla nei giorni tremendi di tanto bollore, di tanta passione... qualche volta, quando vedevo o sentivo maltrattare o coi fatti o colle parole gl'individui della funesta nazione colla quale si combatteva... ebbene io provava un senso per essi di tal pietà, che dovetti ben chiuderla nel profondo dell'anima, affinché non trasparisse, e non mi fosse cagione d'un'accusa abborrita. Sí, quelle imprecazioni, quell'accanimento di taluno che voleva sangue, anco pel solo sangue, mi raggricciava d'orrore, e se avessi potuto, se le mie forze avessero bastato, io sarei corsa a dare la vita per salvare un Tedesco. Tu mi comprendi, tu che ti esponesti al furore del popolo, affine di torgli dalle zanne il povero Franz!... Strana contraddizione dello spirito umano... un momento di pace e di estasi in chiesa, turbato dalla comparsa d'un maggiore austriaco e di quattro soldati, mi rivelarono a me stessa piú che le persecuzioni e l'assedio d'un'intera città.
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Tedesco Franz
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