.. io sono a breve distanza, ma in Austria. Pure s'è stabilita una specie di posta, col mezzo d'un tal tramessiere, che va per certe vie dell'estuario, dentro e fuori della terraferma a costà... Avrai udito sempre raccontare che Venezia non si può chiudere intieramente, cosí fu anche ai tempi del blocco sotto i Francesi. Ciò mi colma di giubilo, perché almeno in un caso disperato, la mamma tua potrebbe anco venire, e se non altro è possibile procurarsi notizie. La mamma tua ed oh! con quanta intensità di affetto, spero anche mia, fu beata di sentire che sei a Venezia... poverina, ella ignora in mezzo a quanti pericoli, né io glieli direi certo, basta il mio soffrire... ogni notte mi giunge all'orecchio un qualche colpo di cannone lontano, lontano... ma distinto, e penso... forse in questo punto... oh Dio! ch'io non mi ricordi quei brutti momenti, perché sai, la notte ogni cosa par piú tetra, e fa piú senso. La mamma tua dunque è contenta, ci è venuta a trovare, malgrado che il papà non volesse piú saperne... Però guai parlare dei nostri prediletti disegni. Una volta sola è venuto il discorso non so come... e la mamma tua disse: – Ma dunque, signor dottore, mio figlio non è piú degno d'imparentarsi con la sua famiglia? – Sì, disse il papà, – sarà degnissimo, sarà un eroe, sarà quel che vuole, ma i suoi studii gli ha interrotti, e non è giusto là sui forti di Brondolo, che farà gli esami e sarà laureato: per metter su casa ci vuole una professione. Me ne spiace per lei ch'io amo e stimo, però ella intende che non sono stato io a mandarlo a monte questo matrimonio.
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