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      Ti ricordi che cantavano la Marsigliese la sera in piazza?... Ci venne, giusto per la simpatia contratta con quei giovanotti parigini, a vedere il loro coraggio e la loro disinvoltura, ci venne una idea luminosa, un gran pensiero, quello di andare in Francia per eccitare la gente magnanima (e ne han tanta), ad ajutarci nell'impresa, momentaneamente fallita. Oh non dicono che i popoli son solidali? Assicuravano anche una lega segreta fra Mazzini e Cavaignac, col mezzo di Bastide; per verità mi pesava un pochino aver di bisogno... ma quando s'è in pericolo, non conviene fare gli schizzinosi, al caso poi l'ajuto, dato a noi, ci sentiremmo in animo di restituirlo.
      Si va dunque, sperando di trovare quegli amiconi pronti a rispondere al nostro appello... ma che ti dirò?... appena entrati ci misero caritatevolmente le mani addosso, e, senza dire né tre né quattro, ci chiusero in prigione. Non domandarmi dove. Sarà a Grenoble... ma già mi par di esserci stato in sogno: ho visto una fortezza... un fiume, sarà l'Isère; monti, e' mi parrebbe del Delfinato. Dopo una gustosissima dimora in quell'albergo che io ti ho detto, ci lasciarono in libertà; grande libertà anco di morire d'inedia; laceri, patiti, pieni di fame, senza un quattrino indosso, ci mettemmo in istrada; i compagni francesi non li rivedemmo piú; Dio sa dove andarono a finire, ché ci avrebbero soccorsi senza dubbio; il Governo è cane, ma i Francesi per sé stessi, quel ch'è vero popolo, son buoni figliuoli.
      Quanto a noi... oh, sai, mia Clelia, furono giorni difficili!


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La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





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