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      Senza saper dove dormire, senza saper come mangiare... una notte sedemmo sovra una panca vicino ad una trattoria... ci venivano ondate di buon odore... e pensa un po'... con quella fame! Insomma vuoi che te la dica?... ma che la mamma non venga a saperlo mai, mai... insomma bisognò domandar la carità. Mi feci coraggio, io fra tutti i nostri compagni e... e... spôrsi la mano. Quest'è vangelo... L'andava da domandar l'elemosina, a morire di fame. Per un futuro ambasciatore la fu un po' penosa, ma ci riuscii, e, a forza di mendicare, si tornò in Italia.
      Rimpatriato, ricevetti a Torino ospitalità da un'eccellente famiglia, e poi col mio amico Toscano (spero che lo conoscerai un giorno) ci avviammo a Venezia per la Romagna. L'imbarco seguí presso a Ravenna, in un trabaccolo di legne. Ebbimo burrasca... Ti fo grazia della relativa descrizione, e ti basti sapere ch'ora son qua fresco come una rosa.
      Qui è un continuo carnovale, queste signore fanno una vita!... c'è proprio buon umore, spassi, garanghelli. Perché non ti posso aver qua?... anco gli sposi promessi girano soli a braccetto, zigaretto in bocca, e allegri, perché nessuno pensa al male. Quasi mi volevo arrolare in Piemonte, nei bersaglieri; se tu vedessi che bell'uniforme! Un sottanino pieghettato, un cappello dalla gran tesa, e una ciocca a penne di cappone da una parte. Ma sapevo che a Venezia c'era Bandiera e Moro, c'erano i Cacciatori del Sile... o non istava meglio servire la gran mendica? Non so niente della Giggia Rensini, ma so che ti voglio tanto bene.


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La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





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