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      – In questo caso lo credi possibile? Siamo ai tempi di Sparta e di Roma, in cui l'individuo era identificato colla patria? Prima dov'esser la famiglia, poiché, senza di essa, la patria non è che un tratto di strada.
      Possibile, ripeto, che questa patria, quest'idea sia uno di quei feroci e sanguinosi idoli delle Indie, i quali domandano vittime e sacrifizi cruenti senza fine e senza ragione? Braccia, membra scavezze, crani pesti sotto le rote del mistico carro, ecatombe immanissima?
      Per amor del cielo non far vedere a Guido questa lettera; ei se ne scandalizzerebbe, l'eroe sedentario l'uomo dai misteri... a proposito dei quali non posso trattenermi dall'ammonirti di diffidare del bel tenebroso; tanto se è per darsi aria sentimentale, che si nasconde! peggio se non manifesta i suoi dolori... oh! peggio assai!
      Tornando a noi, io ti vorrei descrivere le ore di malinconia, che ho passate dopo il duello, e la necessaria reclusione per via del male alla mano, la conseguente fasciatura, ecc. Non ti potevo scrivere, non lo dovevo. Pioveva a catinelle: e io là a guardar, da una stupida stanza d'albergo, quattro tegole sbatacchiate dagli scrosci della piova, una cima di monte in lontano, un tubo di stufa d'una casa in faccia, che nero, dritto parea una forca!... Non so perché, ma quella vista mi serrava l'anima, mi dava i brividi.
      Mi ricordavo di quando sono ammalato a casa, e tu lavori accosto al mio letto; il bimbo che gioca per terra; il papà che vien in camera, la Clelia che ci discorre.


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La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





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