.. tuttoché nazionale, italianissimo... Tutto cose senza regola, senza sugo: imparate dagli Ebrei: quella è una razza che sa seguire un principio, badare agli interessi anco in mezzo ai sogni, alle poesie, e diverrà potente e padrona di voi altri balordi: ma voi altri ci perdete sempre... almeno, quando si è portati a mettercisi in queste diavolerie, farlo per qualche cosa, averne un profitto; ché giusto nei sali e scendi è facile e naturale anco un guadagno... ma non restare spiantati per nulla!
– Per nulla?
– Sí... o per far venire i Francesi; ossia invece di un padrone schietto, uno che ti soffoca, gridando che sei libero.
– Dunque noi non contiam nulla?... l'armata italiana, il regno di Piemonte, lo Statuto, gli eroismi di Roma e di Venezia?...
Il vecchio sorrise con ischerno.
– Basta! – irruppe Alessandro. – Ho inteso abbastanza e io a questa tavola, dove mi s'insulta in ciò che ho di piú caro, nelle mie convinzioni piú sante, non ci verrò altro, lo giuro a Dio!... e sarà finita per sempre!
Qui si mosse, ben potete immaginarvi in quale stato.
– Di' piuttosto, – riprese allora il padre, non alterato, ma piú acerbo, – di' che ti convinci ora di essere stato un grullo, e d'aver dato retta pel tuo malanno a dei chiacchieroni. Di' piuttosto che tu manchi di rispetto a tuo padre, e ti dimentichi del tuo dovere, perché un buffone t'avrà scaldata la testa di voler chiappare la luna nel pozzo... Ma già non c'è piú soggezione, i figli voglion comandare ai padri... Il mondo è alla rovescia.
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