.. va via di nuovo.
E sospirò con una passione, che dette a pensare a Fiorenza.
– Ah! egli torna via? – chiese con maraviglia composta e sobria, la signora marchesa.
– Fin che c'è un cantuccio da battersi – rispose, irritato al solo dubbio, il giovane volontario.
– Ah! dunque è tornato, di volo, per la mamma?
– E per qualche altra – aggiunse sorridendo la Marietta.
– Ah!... capisco! capisco! – mormorò ammiccando con un po' di malizia la signora Bel Colle – non son piú gelosa, ora...
La Clelia divenne di bragia.
– E quando? – ripigliò la marchesa.
– Spero... – proferí con esitazione la Clelia.
– Appena saran via gli amici! – gridò Salvatore.
– O appena avrete messo giudizio voi altri, – disse un signore anziano d'età e di pensare.
– Ho paura anch'io, – rispose la marchesa; – che speranze avete per quella povera Venezia?...
E Salvatore:
– Speranze?... dica certezze! – esclamò.
[– Ossia?
– Ossia?... ci sono gli Ungheresi, e quelli battono saldo, cocciuti e fieri come Tartari. È un certo bimbo quel Kossuth, che sa il suo mestiere... – La marchesa tentennava il capo.
– Oh che?... non credete che l'Austria chiamerà i Russi?
– Bene... – disse Alessandro – Dio le insegnerebbe a fallare... essa che ci vuol dar da intendere ch'è liberale, se fosse costretta a farsi ajutare dal despotismo, eccola fritta.
– E poi sta a vedere se la Francia, glielo permette.
– Grazie!... parlatemi della Francia... una republica che ne manda ad ammazzare un'altra – riprese il vecchiotto.
– Perché là c'è un elemento rosso, che non va né alla Francia né all'Europa!
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