Tanto il povero cuore umano è sempre infelice che persino l'avverarsi di ciò che vuole e desidera, lo riempie di pensieri e d'inquietudine. Finito il dramma passionato, torbido, incerto, pieno d'ansietà, ma pieno di speranza e di vita: ricominciava l'andamento uniforme, onesto, sicuro, operoso d'una famigliola borghese. Dei tanti dolori sofferti, delle spese, dei disordini, delle scissure non restava che un costrutto. Piú forti di prima i nemici: accresciuti i dolori inseparabili alle condizioni umane: creati di nuovi e che forse ne alteravano piú profondamente l'essenza: inoltre un rodío, uno sgomento in mezzo al quale anco il ritorno alle abitudini di compostezza e di pace, pareva fastidioso e antipatico. Come se quel fermarsi, se quella tregua celasse uno degli agguati della vita mortale, in cui, simile alla pantera, essa si ritira, si raccoglie per prender piú forte che mai lo slancio, e ripiombare sitibonda e mortifera sulla vittima destinata.
Intanto erano giunti.
CAPITOLO XXLE VISITE
Al rallentar delle ruote, al fermarsi della carrozza davanti alla porta di casa, Fiorenza si scosse; e, con un senso quasi di rincrescimento, movendo le membra intorpidite dall'inazione, s'apprestò a discendere a terra, e ad entrare in casa: dove in fatti, appena giunta, trovò un guaio pronto ad aspettarla.
Guaio previsto: sempre la Teresa, sempre lei! Ancora per un momento bisognerà tornar indietro.
La sorella del conte Lorenzo trattava, come dissi, con parenti del suo defunto marito; fra questi ci erano naturalmente militari austriaci ed anche donne italiane sposate ad essi, quando per unica protesta a un tal fatto, qualcuno mormorava i generosi versi del Berchet:
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Fiorenza Teresa Lorenzo Berchet
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