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      ... il ritorno quindi all'assolutismo asiatico, che assorbe ogni esistenza, o la notte eterna sarebbero il fine di questa selva selvaggia, ch'io vedo nel pensiero come le foreste descritte da Buffon, nello stato di natura: ossia boscaglie dense e paurose, piante fradice, che seppelliscono i germi prossimi a sbocciare: spazi ingombri dove il fungo e le parassite sole divengono padrone... le parassite, voi intendete, sono ahimè in questo stato di corruzione, i figli illegittimi!... acque fetide per mancanza di direzione e di condotta, ossia le passioni, degenerate, in vizi... nessuna strada, nessuna comunicazione, nessun segno di intelligenza, in questa natura selvaggia dove il Dio della distruzione scaccia quello della creazione, e che non ha che un termine, il caos... se qualche barbaro non vi porta di nuovo la scure, e, a forza di tagli, non vi riproduca la vita!... Sapete chi profetò Europa o tutta repubblicana o tutta Cosacca?... Ma io non temo – continuò Guido rialzandosi dopo una momentanea tristezza – perché mai non potrà perire una Fede che, come la nostra, penetra nei profondi recessi della coscienza. Ora che è egli l'uomo se non una coscienza? e chi non ammirerà con qual perfetta armonia si compie quest'immensa giornata del mondo?... come c'è il bene ed il male prestabilito; a ciascuno la sua parte; oppure ognuno è responsabile del male, e gli è tenuto conto del bene! L'opera continua, procede lenta, ma sicura; nessuno sa d'esser chiamato a fare o a distruggere, eppur chi direbbe?


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La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





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