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      Le famiglie di contadini e anche di operai dei centri urbani hanno una grande risorsa nello anticipo, che intascano per uno o due figli, che mandano a lavorare nelle miniere; ma si sbaglia grossolanamente quando si crede che questo anticipo, che spesso nè il caruso, nè la sua famiglia sono in condizione di restituire, costituisca un legame economico rassomigliante alla servitù. Il vero è che il caruso, se è nullatenente e poco onesto, o se tale è la sua famiglia, un bel giorno lascia con un palmo di naso il picconiere, e va a lavorare con un altro picconiere, intascando un altro anticipo: operazione, che ripete talvolta con parecchi che lascia sul lastrico. Al picconiere non resta che esperimentare l'azione civile, senza utile alcuno; ma qualche volta, esasperato dalla perdita, che per lui è un vero disastro, lo cerca, lo insegue, e se lo trova, lo bastona terribilmente. Non poche volte sorse fiera contesa con brave coltellate tra l'antico picconiere derubato e il nuovo con cui è andato a lavorare il caruso senza restituire al primo l'anticipo; poichè le consuetudini e le leggi dell'omertà esigono che un picconiere, assoldando un caruso, s'incarichi esso stesso di saldare il creditore precedente, cui si sostituisce in tutto e per tutto. Chi vien meno a tali consuetudini e leggi della mafia, si espone alle vendette del danneggiato; e in realtà è meritevole di punizione perchè se esso non ruba, tiene il sacco.
      Ma i picconieri intelligenti, se trovano carusi buoni e laboriosi, li trattano bene e li carezzano, e io conosco lavoratori che da anni stanno in relazioni intime e affettuose, come ne conoscono tutti coloro che hanno coltivato miniere di zolfo.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444