Ed è risaputo che quando siavi tale dissonanza gli effetti delle istituzioni e delle leggi sono alcuna volta nulli, il più soventi perniciosi.» (Il latifondo in Sicilia nella Nuova Antologia, 15 aprile 1883). E la dissonanza nasce dalla mancanza di un numero sufficiente di piccoli e medii proprietarî.
La esistenza della grande proprietà presuppone la correlativa preponderanza numerica di proletariato agricolo: il quale è più infelice dove l'ex feudo, il latifondo è coltivato dal fittabile: peggio ancora se quest'ultimo lo suddivide ad altri gabellotti minori. Allora il salariato è in condizioni peggiori dello schiavo: ed esso mangia quel pane, di cui dalla provincia di Palermo mi si mandarono due campioni, che suscitarono la indignazione di quanti lo videro nella Camera dei deputati e fuori. La sua non è più vita, che oggi possa considerarsi come umana. Non deve sorprendere(35) se insorge e cerca ripetere le Jacqueries; ma deve soltanto far meraviglia che tanto tempo abbia aspettato per ribellarsi!
Il latifondo favorisce il sistema del fitto e genera il gabellotto la cui funzione è tanto esiziale quanto lo è in Irlanda il middleman, che sta tra il landlord e il contadino coltivatore. Intanto dalla scomparsa del gabellotto(36), acutamente osserva il Salvioli, se il grande proprietario dovesse dare direttamente le terre in fitto ai contadini poco giovamento questi ne trarrebbero per l'aspra concorrenza, che tra loro si farebbero per ottenere gli spezzoni di migliore qualità e più vicini all'abitato.
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