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Siccome quest'ultimo giudizio particolarmente potrebbe applicarsi alla classe aristocratica, il quadro può completarsi collo schizzo assai sintetico che il Sonnino fece della borghesia «non numerosa, e in Sicilia, come da per tutto, avida di guadagno e imitatrice della classe aristocratica soltanto nelle sue stolte vanità e nella sua smania di prepotenza!»
Come trattino le classi inferiori queste classi dirigenti si può immaginarlo: «L'operaio e il contadino - dice l'Alongi - sono secondo il gabellotto e poteva dire secondo il borghese e l'aristocratico, una specie di animale inferiore spesso trattato peggio del suo cavallo da coscia. Egli non può capire, per esempio, perché i funzionarî di oggi debbano occuparsi delle violenze gravi, che un galantuomo fa ad un servo.... Tanto meno poi riesce a comprendere che anche un miserabile ha diritto a giustizia, a godere del porto d'armi, e ad altri privilegi, un tempo riservati solo ai galantuomini. Quel che più li urta è poi la insistenza con cui giudici e funzionarî vogliono sapere da loro certe cose intorno ai reati di fresco successi, quasicchè un galantuomo debba essere citato a dir quel che sa come qualunque altro; - e ve n'è poi di semi-ingenui, che strabiliano nel vedere che un governo debba andar cercando prove e far formalità e spese per mandare un miserabile in galera - Ma che! fatelo sparire senza tanti complimenti!»
Tali i sentimenti che un egregio funzionario di Pubblica Sicurezza, siciliano, che ha occupato ed occupa posti di fiducia, ha attribuito alle classi dirigenti verso le classi inferiori!
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