Sighele, Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Palermo, manifestate nella inaugurazione dell'anno giuridico 1894.
Un'ultima testimonianza: Il 4 gennaio 1894 contemporaneamente alla proclamazione dello stato di assedio, e quasi a severa condanna dell'insana misura, vi fu chi disse in Palermo sotto gli occhi del Generale Morra di Lavriano e della Montà: «In questo nostro paese eminentemente agricolo, la classe dei contadini in particolare, difetta dei mezzi più necessarî alla vita; è la classe più bistrattata, la meno compassionata, la più misera, la più ignorante e la più degna quindi di speciale considerazione da parte degli uomini di cuore!»
Oh no! Non è Nicola Barbato, l'uomo dalla logica spietata, che così parla; ma è il procuratore Generale presso la Corte di Cassazione di Palermo, Giuseppe Malato Fardella, che col primo non ha di comune che la sua qualità di Siciliano, e che dà ragione dello insorgere dei contadini, e somministra l'ultima prova di questa dolorosa verità: in Sicilia dal 1812 in poi nulla è mutato in quanto alle condizioni economico-sociali della classe dei lavoratori! E allora?....
XIV.
FACILI PRESAGI
Ciò che doveva avvenire in Sicilia un giorno o l'altro era facile prevederlo a chi ne conosceva le condizioni, a chi viveva in mezzo al proletariato, a chi specialmente non giudicava dagli orpelli e dagli artifici delle grandi città, ma dalla vita che si vive nei piccoli centri, nelle campagne, nelle miniere. Chi poteva prevedere aveva il dovere di avvertire; e molti, come si è visto, tra gli studiosi di cose sociali, tra gli uomini politici e tra i magistrati, ottemperarono a tale dovere.
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