No! Si arrestarono e si processarono, invece, alcuni disgraziati lavoratori della terra, che ebbero la fortuna di sfuggire al massacro. E meno male che furono assolti.
A Caltavuturo non c'era Fascio, ma una semplice cooperativa di consumo invisa ai galantuomini perchè utile ai contadini: nè c'era mai stata l'ombra della propaganda socialista. Sorse il Fascio all'indomani della strage come reazione contro il governo e contro i suoi complici locali.
L'anno 1893 cominciò colla strage di Caltavuturo - auspicii tristissimi! - e la eco di tanta iniquità si ripercosse in tutte le valli della Sicilia, destando il risentimento e il desiderio della vendetta tra gli oppressi contadini. Il sangue versato forse feconderà la terra meglio che non l'abbia fecondato sinora il sudore dei suoi lavoratori!
Pareva che non potesse darsi maggiore provocazione di questa da parte del governo italiano contro le popolazioni dell'isola; e tuttavia Caltavuturo non fu che il principio di una serie di provocazioni, ora piccole, ora grandi; ora sanguinose, ora incruente; le quali continuarono con un crescendo spaventevole.
A Caltavuturo dopo breve tempo segue Serradifalco, dove la causa dei fatti dolorosi è diversa, ma riesce ugualmente a mettere in evidenza il disprezzo delle leggi nel governo e nelle classi dirigenti. I popolani - come sempre - ci vanno di mezzo.
In Marzo - giorno 6 - ha luogo la votazione di ballottaggio a Serradifalco, preceduta da brogli, da pressioni, da vergogne inaudite da parte dei funzionarii del governo, che volevano imporre, e riuscirono ad imporre, un candidato prediletto all'on.
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