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      Si vuol sapere ciò che c'era di vero nel reato primitivo, che costò la prigione da quattro ad otto mesi ad ottanta cittadini del regno? Il tribunale di Caltanissetta - che va lodato per parecchie oneste sentenze emesse anche durante lo stato di assedio, tra le quali quella cui mi riferisco qui - mandò assolti i malfattori perchè il Pubblico ministero all'udienza e in seguito alle risultanze del processo orale ritirò l'accusa per inesistenza di reato. E lo stesso brigadiere dei carabinieri confessò che lo spargimento del concime fu denunziato dai proprietarî, senza che fosse avvenuto, nello intendimento di nuocere ai capi del Fascio e di sbarazzarsene facendoli arrestare! Non si ha ragione, dunque, di esclamare che questa prodezza degli agenti del Prefetto De Rosa costituisce la più enorme e imprudente provocazione?
      Io che a Milocca mi ero informato della verità con una rapida inchiesta, interrogando il delegato del sindaco di Sutera - cui è aggregato Milocca - il brigadiere dei carabinieri e il luogotenente che comandava il distaccamento di fanteria, indignato scrissi e telegrafai in quella occasione alla Tribuna, che l'on. Giolitti in Sicilia faceva più male della banda maurina.
      A Gibellina pigliando pretesto da una pacifica dimostrazione, il delegato entrò violentemente nella società agricola, e ne scacciò i soci, arrestandone alcuni; furono strappate violentemente le bandiere e furono sparati diversi colpi in aria dai carabinieri. L'intromissione di alcuni influenti cittadini del luogo e dell'avv.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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