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      In qualche punto questi accordi desiderati e invocati sono tentati e specialmente per opera dei comandanti dei distaccamenti di truppa; e se si vuol sapere con quanta sincerità ed onestà erano condotte le trattative si può apprenderlo dallo stesso generale Corsi, a cui un Comandante fa una lunga narrazione di tali accordi tentati e condotti a buon punto in un paese e conchiude così: «La situazione lasciava quindi sperare la tranquillità la più assoluta ed il ristabilimento della calma negli animi di tutti, quando ieri sera... alle 11 giunge al Vice ispettore un espresso da... coll'ingiunzione di procedere all'arresto di cinque fra i capi del Fascio, compreso il Presidente.» (p. 340).
      Non continuo nella riproduzione delle relazioni di quel Comandante ch'è un osservatore diligente, nè commento il fatto, perchè esso è di una eloquenza irresistibile; avverto solo che i fatti consimili sono innumerevoli; le trattative quasi sempre non hanno che uno scopo: scongiurare una dimostrazione in attesa di rinforzi e arrivati questi si procede all'arresto di coloro ai quali si strinse la mano con effusione e si promisero concessioni eque, ragionevoli.
      Questo non è tutto. È grande la colpa delle classi dirigenti per la loro fanatica resistenza alle riforme e alle concessioni, per l'ostinata persistenza nell'antica usura, pel disprezzo verso i lavoratori e verso le idee nuove, per lo stolto proponimento di farsi arma in certi luoghi degli uni e delle altre - che presero a favoreggiare inopinatamente e more Rabagas - onde sfogarsi contro i nemici ch'erano al potere; e per tutto questo non esito a dire che la responsabilità loro non è minore di quella del governo.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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