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      Esse, in generale - che non mancarono le nobili e lodevoli eccezioni - furono fortunate dell'indirizzo preso dal governo; ed angariarono, denunziarono, derisero i Fasci e i loro socî. In qualche punto si organizzò un vero boicotaggio alla rovescia; non si dette lavoro o lo si retribuì di meno, ai soci de' Fasci. Fecero di peggio: misero in circolazione, specialmente nella provincia di Girgenti, delle petizioni al Sensales ed al Presidente della Camera, - redatte in termini calunniosi, infami contro i sodalizî e le classi popolari, - colle quali s'invocavano leggi eccezionali, repressione energica e pronta per ispegnere quello che essi chiamavano il moto sovversivo!
      Si può immaginare piuttosto che descrivere la irritazione e il risentimento che si destò negli animi dei lavoratori per l'attitudine del governo e delle classi dirigenti. I lavoratori intuirono che essi erano le vittime designate di una imminente repressione, stata annunziata e minacciata tutti i giorni e in tutti i luoghi e che doveva essere iniziata col generale scioglimento dei Fasci, onde l'odio di classe ch'era vivo ingigantì; e ad ingigantirlo contribuivano le notizie trasmesse oralmente o per mezzo dei giornali da paese a paese, talora false, tal'altra esagerate, inesatte sempre; ed ingigantì sopratutto pel fatto non mai abbastanza deplorato che giammai si vide un prepotente ed un violatore della legge punito; sicchè negli animi dei popolani si ribadì incrollabilmente la credenza, che non si poteva e non si doveva sperare giustizia dal governo.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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