All'indomani, all'arrivo della forza e del Prefetto si fecero circa 300 arresti, tra cui molte donne; la massima parte dei liberati dal carcere andarono a costituirsi. Non si riuscì, però, a riprendere il Cottonaro, promotore primo dei disordini; solo dopo parecchi mesi esso si presentò spontaneamente e si afferma da un altro canto, che molti che furono maggiormente responsabili delle rapine e degli incendî si assicurarono la impunità facendola da delatori e mettendosi ai servigî delle autorità politiche e amministrative, denunziando cittadini onestissimi, facendoli arrestare o costringendoli a fuggire. E i latitanti, infatti, furono a centinaia.
Valguarnera rappresenta il prodotto di una serie di cause molteplici, di una lenta preparazione, e della scintilla data dalla provocazione poliziesca(76).
XVI.
LA REPRESSIONE
La serie interminabile delle provocazioni e delle dimostrazioni, illuminata qua e là dal sinistro bagliore degli incendî, ebbe i suoi episodî sanguinosi che meritano una speciale trattazione. Questi episodî rappresentano l'epilogo di una situazione tesa e scabrosa e l'inizio di una repressione, che, a dire il vero, fu quasi sempre incosciente e non preparata direttamente, ma che scattò improvvisa e spontanea, quale risultanza però delle istruzioni generali date, della imprevidenza nello eseguirle, dello eccitamento degli animi di tutti, della paura di essere sopraffatti negli uni, della coscienza del proprio diritto negli altri.
Sangue, e in che misura! era stato versato a Caltavuturo in principio del 1893; sangue si continuò a versare a Serradifalco, a Catenanuova, ad Alcamo; ma dopo alcuni mesi di sosta nello svolgersi della triste cronaca, nessuno si attendeva che si dovesse ricominciarla e continuarla più luttuosa che pel passato!
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