Contro i soldati(78) la folla non adoperò che sassi e bastoni.
A Pietraperzia il 1° gennajo 1894 si ripetono gli stessi fatti di Giardinello e di Lercara; le cause sono le stesse: la miseria e il malumore contro il municipio, per le tasse e specialmente pel fuocatico. I partiti locali che si combattono da anni con accanimento si accordarono soltanto nell'accusare i poveri contadini dei quali si osò negare la miseria!
In queste denegazioni fu audacissimo il sindaco Nicoletti, che innanzi al Tribunale militare affermò inesistenti le tasse odiose nel suo paese, e l'amministrazione esemplare, e provvida per i bisogni di tutti. «Sì! - gli rispose con amara ironia un difensore, il capitano Schioppo - tasse non ve ne sono, perchè il fuocatico e il dazio sulla farina non pesano sul popolo; e l'amministrazione comunale è tale modello, che a Pietraperzia si può credere, che si sia avverato il famoso motto di Enrico IV!»
Ivi, come dappertutto, i lavoratori si riuniscono e cominciano a gridare: Viva il Re! abbasso il Sindaco! abbasso le tasse!
Si dice che il Delegato di P. S. e il maresciallo dei carabinieri abbiano invitato la folla a sciogliersi e che siano state fatte le regolari intimazioni, ma che la folla invece di sciogliersi abbia tirato delle fucilate contro i soldati, i quali per legittima difesa risposero facendo fuoco.
Da tutte le mie informazioni, però, mi risultano infondate o alterate tali asserzioni; se i contadini avessero(79) fatto fuoco, tra i soldati ci sarebbe stato qualche morto.
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