Monsignor Carini più esplicito riconosce che la Sicilia oggi è il paese che presenta maggiori riscontri coll'Irlanda; che nella divisione dei prodotti gabellotti e proprietarî fanno la parte del leone; che la miseria è grande; che la crisi non è transitoria e che infine ai miseri si è tolto il cielo e non si è data loro la terra, sicchè non c'è da maravigliarsi se la miseria leva il suo immenso vessillo nero e se ciò che dianzi era la sofferenza oggi diventa la disperazione.
Se nella diagnosi episcopale c'è unità e giustezza di vedute, non manca la concordia, almeno tra alcuni, nel predicare la rassegnazione, perchè alla fin fine i poveri ci sono stati e ci saranno sempre: semper pauperibus habetis vobiscum, esclama monsignor Gerbino con San Matteo.
E monsignor Blandini non sa capacitarsi perchè le miserie che ci sono state sempre, solo ora debbano riuscire a pericolosi ed imbarazzanti esplosioni. Qui monsignore, sebbene persona assai colta, solo per comodità di polemica - perchè la sua pastorale non è che polemica, anche nel titolo: Il socialismo - ha potuto dimenticare la storia che gl'insegna il contrario e che gli dice altresì, che la protesta odierna assume forme diverse per la coscienza dei diritti e della forza, che viene dalla istruzione e pel maggiore desiderio di eguaglianza economica, che venne acuita dalla uguaglianza politica ed un poco anche dalla religiosa. Che male c'è che gli uomini siano uguali in terra se dovranno esserlo in cielo, dove anzi i primi saranno gli ultimi e viceversa?
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