(La delinquenza della Sicilia ecc., p. 53 a 57).
Parimenti dove i Fasci sono bene organizzati e consolidati nella loro compagine da una vita più lunga; dove c'è una certa coltura e vi prevalgono e vi sono ascoltati gli elementi schiettamente socialisti - Catania, Palermo, Messina, Marsala, Trapani, Corleone, Piana dei Greci ecc., la calma non manca, l'ordine non viene turbato, la disciplina viene rispettata, la parola dei capi viene religiosamente ascoltata.
Si puó costatare positivamente l'azione moderatrice dei Fasci e dei socialisti in più luoghi; ad essi si deve se si riesce a mantenere l'ordine a Salemi, a Salaparuta, a Castrogiovanni, a Villarosa, a Riesi, in tutta la provincia di Catania, per molto tempo o durante tutto il periodo dell'agitazione e dei tumulti, anche nell'assenza delle truppe, colla impotenza, colla inettitudine e non ostante le provocazioni delle autorità politiche e delle classi dirigenti.
A Marsala il Presidente del Fascio sig. Ruggieri è coadiuvato nella bisogna dal prof. Pipitone; il presidente del Fascio di Pioppo si coopera col pretore e col comandante il distaccamento delle truppe a ristabilire l'ordine in Monreale. A S. Ninfa avviene di meglio: in seguito a precedenti tumulti, che minacciavano di rinnovarsi, molti soci del Fascio si mettono a guardia del municipio e impediscono che i tumultuanti vi penetrino. E se più di frequenti la parola dei Presidenti e dei socî più autorevoli del Fascio e di altri socialisti non venne ascoltata, ciò si deve all'invincibile malcontento per la miseria e per le ingiustizie subite da lunghi anni dai lavoratori, che avevano esaurito la loro pazienza e li avevano resi increduli ad ogni promessa di prossime riparazioni.
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