Questi, esclusivamente questi e non altri furono i fattori d'indole economica, politica e sociale, che determinarono i moti di Sicilia e che furono favoriti da altre particolari circostanze, alle quali si accennò vagamente altrove, ma che giova esporre ordinatamente in questo punto.
Anzitutto, in Sicilia e sopratutto in quei luoghi che costituiscono, secondo l'on. Crispi di oggi, la corona di spine della città di Palermo, vi sono tradizioni rivoluzionarie nel popolo, che gli danno una energia ed una fiducia nelle proprie forze, che mancano altrove. Queste tradizioni hanno creato uno speciale punto di onore - anormale quanto può esser quello che induce due gentiluomini a battersi in duello per una inezia - e tale da indurre i contadini di un luogo a ritenersi menomati nella stima pubblica quando non avessero ripetuto ciò che gli altri avevano fatto. Li ho sentiti io rispondere ai consigli di calma: che cosa si dirà di noi se non facciamo nulla quando gli altri si muovono? Qui c'è anche uno speciale spirito di solidarietà di cui bisogna tener conto. Lo straordinario accentramento della popolazione e la coesistenza negli stessi abitati degli elementi rurali e degli elementi urbani, inoltre, fa sì che i malumori più rapidamente si diffondano e che l'azione di contatto, che tali diversi elementi esercitano gli uni sugli altri, agisca come lo strofinio su quei corpi dai quali si sprigiona la scintilla elettrica. Nè m'indugio ad applicare gl'insegnamenti della psicologia popolare per ricordare quanto più poderosa sia l'azione di certi fattori sulle folle numerose anzichè sui gruppi sparsi e poco considerevoli; nè quanto sia facile l'intesa tra gente che soffre degli stessi mali, che si sente forte e che difficilmente può essere rattenuta e sorvegliata dalle autorità governative.
| |
Sicilia Sicilia Palermo Crispi
|