Vediamo che cosa fa la più legale e la più celebre di quelle associazioni: La Land-league col suo Re senza corona, Parnell.
Siamo nell'autunno del 1880. Tutte le domeniche in sette o otto punti dell'Irlanda, le popolazioni si affollano attorno ad un palco improvvisato; ogni villaggio arriva preceduto da un corpo di musica e da bandiere, sulle quali stanno gli emblemi dell'Isola Verde. Chi in questo non riconosce le passeggiate dei Fasci coi gonfaloni e colle fanfare da un paese all'altro?
A chi quella folla attorno un palco non richiama alla memoria i discorsi che hanno suscitato tanta ira e tanta indignazione nei conservatori e nei progressisti d'Italia?
Sin qui la rassomiglianza; ma ad un certo punto la Land-league si spinge ad atti collettivi e continuati, cui non giunsero i Fasci.
Infatti la Land-league, che ha la sua gerarchia, i suoi comitati, il suo bilancio, la sua cassa rifornita continuamente dalle generose contribuzioni degli Irlandesi degli Stati Uniti, organizza la resistenza multiforme contro il governo e contro i grandi proprietari - i land-lords.
I land-lords non possono più esercitare i diritti che l'atto del 1870 loro lasciava; essi non esigono più i fitti, sia perchè gli affittaiuoli non possono pagarli, sia perchè non lo vogliono sembrando loro esorbitante. Se i proprietari tentano procedere ad un sequestro o di fare eseguire un decreto di espulsione la popolazione si ribella ed occorre il concorso della fanteria e della cavalleria per proteggere le esecuzioni.
Quando la espulsione è stata effettuata e la terra rilasciata, la land-league impedisce ad altri contadini di prenderla e tanto l'amministratore, che ha provocato l'espulsione quanto gli affittaiuoli che contravvengono alla proibizione della land-league vengono boicottati, cioè trattati come gli scomunicati dei secoli scorsi, messi all'ostracismo: persino i bottegai negano loro di vendere le mercanzie e gli operai il lavoro.
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