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      .. di dare il gambetto agli avversarî?
      Francamente, ci vuole molta ingenuità - o molta malignità - per meravigliarsi o fingere sorpresa che i primi tumulti siano stati terribilmente contagiosi. Sarebbe stato davvero sorprendente se fosse avvenuto altrimenti. Il governo dell'on. Giolitti, dunque sia che provochi e reprima, sia che ceda e conceda non fa che preparare, promuovere, incoraggiare le manifestazioni sediziose; e per una fatalità quest'azione del governo doveva venire ribadita dall'opera della magistratura tutte le volte in cui essa rendeva giustizia, e non bassi servizî al governo.
      Epperò tutti gli abusi e le prepotenze da un lato, tutte le proteste e le violenze dall'altro, tutti i conflitti si risolvevano in incoraggiamenti al tumulto, dei quali la responsabilità ricade sul governo, in tutti i modi.
      Se la condotta dell'on. Giolitti fu ora fiacca ora violenta, sempre impreveggente e inopportuna durante la sua vita normale, si può immaginare quello che divenne all'indomani del 23 novembre, quando pel colpo assestatogli dal Comitato dei sette fu costretto più che alle dimissioni, alla fuga. Benchè dimesso, però, il ministero dell'on. di Dronero dovette rimanere al potere durante la lunga crisi terminata colla formazione del gabinetto presieduto dall'on. Crispi.
      In questo intervallo, la fase dei tumulti divenne acutissima ed era il momento in cui maggiore si sentiva il bisogno di un governo che avesse coscienza della gravità della situazione e forza e intelligenza adeguata alla medesima per riparare.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





Comitato Dronero Giolitti Crispi