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      Ci fu un pretesto per la soppressione? Questa avvenne dopo la pubblicazione del N° del 9 Febbraio per un capo-cronaca intitolato: Onore ai fucilatori! nel quale senza alcun commento si riferiscono alcuni brani dell'allocuzione del generale Morra di Lavriano di cui già si fece parola.
      E di soppressione fu minacciato lo stesso Giornale di Sicilia per avere composto soltanto la deliberazione della giunta comunale di Castelbuono. Il Regio Commissario seppe che il giornale dovea pubblicare tale deliberazione e poco prima che fosse posto in vendita mandò un semplice aut aut: se la deliberazione sarà pubblicata il giornale verrà soppresso.
      Com'è naturale la pubblicazione non avvenne; ma gl'italiani devono conoscere questo caratteristico documento, che riporto integralmente:
      «La Giunta Comunale di Castelbuono, presieduta dal sindaco funzionante P. Barreca, vivamente impressionata protesta contro gli atti abusivi commessi dalla squadra volante di pubblica sicurezza capitanata dal delegato Breda, la quale nei giorni 8 e 9 percorrendo la strada che da questa città conduce ai due comuni finitimi di San Mauro e Geraci, a due km. dal paese, commetteva delle ferocie degne di altri tempi, bastonando senza ragione e senza riguardo di età tutte le persone che incontrava, riducendo non pochi onesti cittadini nell'impossibilità di lavorare. Ciò per la sciocca pretesa di aver notizie della banda maurina.
      «Tal fatto ha non solo commosso, ma sdegnato gravemente il paese che vede della povera gente malconcia a tal punto, da giacersi in un letto di dolore e nella dura necessità di non poter provvedere ai bisogni della famiglia.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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