Le promesse fatte durante i tumulti non vengono mantenute, e le concessioni vengono ritirate. I grandi proprietarī riuniti nella sala Ragona di Palermo per cura del loro Comitato promotore, fanno voti perchč l'insegnamento ufficiale dato nelle scuole sia a base morale, e c'č chi nella stessa riunione propone che si abolisca l'istruzione obbligatoria tra gli applausi dell'assemblea! Ecco ciņ che le classi dirigenti sanno escogitare e proporre per venire in aiuto degli affamati. Esse si chiariscono degne del loro passato, di quel passato, che fece giudicare al senatore Zini «la Baronia siciliana ignava e superba e non ultima cagione del pervertimento morale, onde volentieri si rigetta tutto il carico sul mal governo dei Borboni»; esse si mostrano degne del governo attuale e questo degno di loro; formando un circolo vizioso nel cui perimetro le oligarchie, alte e basse, trovano modo di rafforzarsi e di sostenersi a vicenda, a tutto detrimento della libertą e del benessere popolare. Allegri italiani: la Sicilia ritorna allo statu quo ante tumultus!
     
     
     
      XXI.
     
      I TRIBUNALI MILITARI(113)
     
      Il fatto pił esorbitante dello Stato di assedio proclamato in Sicilia č nella constituzione dei Tribunali di Guerra ai quali non solo furono sottoposti i civili, ma, con una violazione aperta del diritto lo furono anche per quei reati commessi avanti la stessa proclamazione dello Stato d'assedio. Onde si puņ dire che quei tribunali servirono come efficacissimo strumento di reazione.
      Giova rilevare anzitutto col Brusa che, a uno a uno, i precedenti in fatto di Stato di assedio, nč autorizzavano nč consentivano, in maniera qualsiasi, la manomissione delle leggi, e degli articoli espliciti dello Statuto, per la quale solamente fu possibile la istituzione dei Tribunali militari.