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      Epperò nel processo pei fatti di Valguarnera parecchi testimoni smentiti dalle persone più autorevoli e convinti di mendacio o di reticenza furono incriminati per falsa testimonianza; e nel processo pei tumulti di Partinico il perno dell'accusa fu la deposizione delle sole guardie daziarie, parecchie delle quali pregiudicate e altra volta condannate per reati comuni.
      Non basta: questi degni testimoni di accusa talora non conoscono neppur di vista gli accusati e per non fare qualche magra figura se li fanno indicare nelle gabbie, come risultò nel processo pei fatti di Pietraperzia e fu fatto rilevare dal bravo tenente Catalano a richiesta del quale il Presidente del Tribunale di guerra, colonnello(120) Orsini, fu costretto ad ammonire i preveggenti testimoni. Ma non ammonì, nello stesso processo, il capo delle guardie municipali, che non sa riconoscere tra i detenuti in gabbia tutte le persone che assicurava di aver visto partecipare al tumulto! e condannò poi sulla base delle deposizioni di siffatti testimoni.
      Origine e valore delle prove. - Questi testimoni esemplari, che avrebbero potuto degnamente figurare ai tempi beati della Santa Inquisizione, hanno poi talvolta degli scrupoli; non affermano con risolutezza di aver visto coi propri occhi, di aver sentito colle proprie orecchie; non si atteggiano a San Tommasi. No! Si accusa, ad esempio, lo Sparti di Misilmeri, ma tutti si riferiscono ai: si dice, si vuole... E la storia del modo di raccogliere le prove diviene edificante nel processo di Lercara, nel quale insidiosamente si coinvolge il povero Bernardino Verro - che di già per lo stesso reato doveva rispondere nel processo De Felice e C. - Verro è accusato di aver provocato disordini che egli aveva cercato scongiurare; ed è accusato come sobillatore da un delegato Lenti; il quale si era convinto della reità dell'accusato per certe parole dettegli da un tal Corsaletti; il quale aveva acquistato la stessa convinzione da certe parole della propria moglie; la quale le aveva apprese dalla moglie del Commendatore Sartorio; la quale le aveva sentite dal proprio marito; il quale, infine, era il sindaco del paese preso di mira dai dimostranti.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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