E in questo caso si osservi che il Presidente del Tribunale col suo scatto mostrò tutta la indignazione dell'animo suo; ma l'avere ordinato la sostituzione di un fratello all'altro nella gabbia degli accusati, seduta stante, dà la misura esatta di ciò che potevano essere e furono la procedura e la giustizia dei militari!...
Inezie. Perchè gl'integerrimi giudici dei Tribunali di guerra dovevano preoccuparsi della condanna di un innocente di più o di meno? Uccidete tutti, Dio sceglierà i suoi! rispondeva l'ordinatore della strage di San Bartolomeo a chi gli osservava che non potevansi sicuramente distinguere gli Ugonotti dai Cattolici. Poterono imitarlo con coscienza tranquilla i giudici militari: essi infine non davano sentenze di morte: appena appena mandavano in galera per dieci o per venti anni!
Questa storia dei processi innanzi i Tribunali di guerra meriterebbe essa sola un volume tali e tanti sono gli episodî drammatici, e le iniquità. A me s'impone di terminarla e la chiudo con l'accenno a due altri notevoli processi.
Uno dei primi condannati fu Mariano Lombardino; e il suo caso, giusto perchè dei primi, fece molto rumore e molta impressione in Italia.
Lombardino era soldato, e al 2 gennaio trovavasi in licenza nella sua natia Gibellina. Un solo soldato del 10° fanteria, certo Corsi, disse di averlo conosciuto tra i tumultuanti, che tentarono di disarmarlo. Il Corsi evidentemente era in buona fede; ma potè ingannarsi in un momento di eccitamento eccezionale e fra migliaia di persone, che lo circondavano e lo investivano, fra tante fisonomie tutte a lui sconosciute.
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