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      Ciò che maggiormente si rimproverava e si rimprovera tuttavia alla magistratura italiana si è il suo asservimento al potere, le cui conseguenze sono incalcolabili tutte le volte in cui essa dovrebbe colpire gli agenti del governo; giudicare nei conflitti tra il Fisco e i privati cittadini; istruire processi d'indole politica ed emettere le relative sentenze. Di tale asservimento, che riesce sempre di grave danno ai cittadini e di pericolo continuo alle pubbliche libertà, somministrai esempî in Corruzione politica e il fatto stigmatizzai severamente in Banche e Parlamento unendo la mia voce modesta a quella di tanti altri assai più di me autorevoli. E la iattura è tanto grave e antica, che parvero eroi - e furono esaltati ed eletti deputati in odio al governo - il Procuratore Generale Nelli e il Procuratore del Re Borgnini, che seppero resistere alle pressioni dall'alto nel famoso processo Lobbia - e preferirono dimettersi sdegnosamente anzichè sottomettersi - altri tempi e che sembrano leggendarî! - come di recente bastò che un alto magistrato integro, l'Eula, arrivasse al ministero, dopo avere pubblicamente affermato che la magistratura deve giudicare e non rendere servigi, perchè la nazione aprisse il cuore alla speranza di vedere realizzata la più necessaria delle restaurazioni: quella dell'indipendenza della magistratura(127).
      Ma Eula, cadente per anni e per malattia, al ministero di grazia e giustizia passò come una meteora luminosa, che non riscalda e non vivifica, e gli ultimi episodî del processo della Banca Romana, le solenni e gravi dichiarazioni dell'attuale ministro Calenda dei Tavani in risposta ad interrogazioni degli on.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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