» (Dei criterî e dei modi di governo della sinistra. Bologna, 1880 p. 45).
Gli ultimi avvenimenti e i consecutivi processi della Sicilia hanno distrutto, se pur ne avanzava, l'ultimo residuo della buona fama della magistratura in quanto a senso di giustizia e ad indipendenza. Ed è da avvertire in proposito che le numerose assoluzioni dei membri dei Fasci, nel periodo precedente alla proclamazione dello Stato di assedio, che potrebbero invocarsi come una prova in contrario, perderono di efficacia perchè controbilanciate da altrettante condanne in casi perfettamente identici: sicchè le prime non servirono, che a rendere più evidente la ingiustizia delle seconde, la mancanza di un unico ed esatto criterio giuridico e il servilismo dei più(129).
La magistratura ordinaria è doppiamente colpevole; perchè da un lato si è spogliata indebitamente e volontariamente - dico: volontariamente, stando alle apparenze - dei propri diritti dichiarando la propria incompetenza nei casi, che vennero deferiti ai Tribunali militari e dall'altro si è prestata con inaudito sfoggio di servilismo ad istruire i processi sui quali poi hanno in ultimo giudicato gli stessi Tribunali militari.
Data la legittimità dei Tribunali militari, sulla quale non spettava alla magistratura ordinaria di minor grado di giudicare, certo è che essa doveva, a salvaguardia del proprio decoro e della propria autorità, non consentire all'ingiustificabile principio della retroattività così largamente applicato; e dove e quando la giurisdizione eccezionale militare avesse accampato pretese e diritti che non le spettavano, alla magistratura ordinaria incombeva assoluto l'obbligo di resistere e di mostrarsi vigile custode delle leggi e dei diritti dei cittadini e di sollevare quei conflitti, che in ultimo avrebbero dovuto essere decisi dalla Suprema Corte di Cassazione di Roma.
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