Ebbero sette anni di reclusione coloro che furono considerati anime dei Fasci; ebbe sedici anni di reclusione Bernardino Verro per un discorso sovversivo; ebbero venti anni di reclusione donne ingenue, che credettero lecito gridare Viva il Re! e abbasso il Sindaco!
Da un'altra(134) parte sta questo: un Tenente Blanc dal Tribunale penale di Padova ritenuto responsabile di omicidio colposo e di abuso di autorità fu condannato a sei mesi e venti giorni di carcere militare ed a cinquecento lire di multa; e si spera che la Corte di Appello di Venezia, che si mostrò altra volta tenerissima degli ufficiali di Cavalleria riduca la pena....
I signori Tanlongo e Lazzaroni accusati di un grappolo di reati e della scomparsa di ventitre milioni dalla cassa della Banca Romana vennero assolti dal Giurì di Roma. Era giusto che Tanlongo e Lazzaroni uscissero a libertà quando entravano in prigione De Felice e Petrina che la loro popolarità acquistarono smascherando i ladri.
Queste condanne e queste assoluzioni si spiegano e si completano, e darebbero occasione, se questo fosse un libro sistematico, a svolgere ampiamente e confortare la opinione di coloro i quali asserivano che i Tribunali e la cosidetta giustizia funzionano attualmente nello interesse esclusivo della borghesia per assicurare il trionfo di quelli, che Pietro Ellero - un Consigliere della Corte di Cassazione di Roma - chiama i vermi della cleptocrazia. Queste condanne e queste assoluzioni ribadiscono la tesi del Vaccaro, che crede: «ufficio delle leggi penali non essere stato sin qui quello di difendere la società, cioè tutte le classi, che la compongono; ma particolarmente gl'interessi di coloro in favore dei quali è costituito il potere politico, cioè dei proprietarî(135).»
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