Parve a tutti, che esso, abbia condannato, per disciplina.
I difensori furono:
Truglio, tenente del 38° fanteria, per De Felice - Caldarera, tenente del 22° artiglieria, per Ciralli - Calcagno, tenente del 22° artiglieria, per Cassisa - Lelli, tenente del 57° fanteria, per Bosco - Palizzolo, tenente del 22° artiglieria, per Petrina - Orioles, capitano del 57° fanteria, per Verro - Piccoli, capitano del 22° artiglieria, per Barbato - Trulla, tenente del 38° fanteria, per Benzi - Ponti, tenente del 57°, per Montalto - Palizzolo, tenente del 22° artiglieria, per Pico - Trulla, tenente del 38°, per Gulì.
Non c'è parola di elogio che basti per coloro che ebbero il compito della difesa, ingrato, perchè si sapeva inutile ogni sforzo. In questo e negli altri processi i militari della difesa mostrarono intelligenza, coraggio, indipendenza, eloquenza; essi sollevarono numerosi incidenti e somministrarono elementi preziosi per il ricorso in Cassazione; scattarono spesso contro le calunnie e le menzogne dei testimoni dell'accusa, che non di raro s'imbrogliarono, si contraddissero, si ritrattarono. Essi infine meritarono il saluto seguente, che in nome di tutti i suoi compagni rivolse loro Giuseppe De Felice: «mando(139) un caldo saluto di affetto e riconoscenza ai nostri egregi, cari, simpatici difensori. Essi che accettarono titubanti le nostre difese perchè ci credettero per un momento colpevoli, li avete sentiti, hanno col maggiore entusiasmo sostenuta la nostra difesa perchè ci sanno innocenti.
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