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      Il resoconto nota, che quando venne denunziato questo terribile indizio dei baffi il pubblico scoppiò in ilarità. Si rideva; ma con siffatti elementi si tolsero la libertà e i diritti civili a tanta generosa ed intelligente gioventù.
      Ed ora viene il meglio. Un Marzullo, ispettore di P. S. in Palermo afferma che gl'imputati accordavano largizioni, sussidî, assegni a coloro, che lavoravano per la causa comune. Un Delegato, il Gallegra, riferisce che si è fatta una propaganda contro la monarchia e che i collettivisti avevano predicato la divisione della proprietà(140). Un terzo ispettore, il Castellini, riconosce che il vero scopo del Comitato dei Fasci non fu mai il miglioramento morale e materiale dei lavoratori, ma il solo proprio tornaconto; che promettevano ai gonzi la divisione dei beni e che intanto fanaticando le masse ignoranti e spillando denari se la godevano da signori... De Felice, Bosco, Barbato e Verro, nulla tenenti, spendevano e spandevano come grandi signori in pranzi e bagordi senza sapersi ove trovavano il denaro....
      Tutto ciò si legge testualmente nei rapporti di questi bravi funzionari, che devono applicare le leggi antianarchiche; e tutto ciò porta la stigmata della viltà, perchè venne scritto il 26 e 27 gennaio, quando lo stato di assedio era in vigore, quando gl'imputati erano in carcere; e venne scritto per uso e consumo della magistratura inquirente, che voleva del buono in mano per mandare in galera i socialisti. Ci fu un eroe, però, che non aspettò lo stato di assedio per denunziare i pericolosi sobillatori e le più pericolose cospirazioni: è il delegato di Bisacquino.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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