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      Per esempio, il solo Cassisa scrive a Montalto chiamando il duca degli Abbruzzi un farabutto savojardo? E nell'ordinanza si afferma che non ci fu mai inaugurazione di Fasci senza un discorso violento contro i farabutti di Casa Savoia. Nella sola Valguarnera vi furono rapine? Le rapine, per aggravare le tinte, si dicono avvenute dovunque ci furono tumulti.
      A Gibellina si uccide il pretore, a Pietraperzia si devasta? Si dimentica di ricordare che l'uccisione e la devastazione seguono al massacro dei contadini e che rappresentano, perciò, la esplosione di una indignazione se non giusta, certo spiegabile.
      Si trova uno scritto di De Felice in cui si parla di regicidio? Si tace di tutto il resto dello scritto, ch'erano gli appunti per un discorso sulla rivoluzione francese, e si afferma che il deputato di Catania professa ed approva il regicidio. E questa abile ma disonesta tattica si eleva a sistema, presentando, tra le migliaia di lettere sequestrate agli imputati, solo quelle, che potevano loro riuscire nocive e sopprimendo le altre che avrebbero potuto costituire la loro difesa.
      Ancora. I socialisti si riuniscono a banchetto all'Acquasanta, e la polizia illegittimamente vuole intervenirvi provocando.
      Petrina, ironicamente, parla da commendatore alla Tanlongo in senso monarchico; e la polizia induce che se mutossi discorso è segno che il soggetto della discussione precedente era criminoso. Cipriani risponde a De Felice questo e quest'altro? e il pubblico accusatore induce che De Felice avrà dovuto scrivergli in questo o quell'altro senso.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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