A Corleone, poi, secondo l'avv. Riolo, la costituzione del Fascio fece diminuire la delinquenza; e così avvenne in altri luoghi.
Da questa accusa generica e che riguardava la collettività passiamo a quella speciale, che si fece pesare sui membri del Comitato Centrale: l'accusa di alto tradimento fondata sull'oro straniero - leggi, francese - e sulla cessione di una parte del territorio a ipotetici futuri nemici del regno.
Si rise della cessione di un porto della Sicilia alla Russia, stipulata nel trattato di... Bisacquino; e della cessione della Sicilia... all'Inghilterra; ma l'Italia tutta si indignò contro il Deputato di Catania e i suoi complici, che si erano lasciati corrompere dall'oro straniero. Questa calunnia fa capolino in numerosi rapporti della polizia e nelle testimonianze dei più alti accusatori.
Il Prefetto De Rosa, accettando per Vangelo le sciocchezze dei carabinieri di Acquaviva, fa dire a Bosco che denari non ne mancavano, perchè ne venivano dalla Francia, dalla Germania, ecc. Si afferma che Bosco e De Felice lasciarono somme a Balestrate e a Monreale; che una amica di Barbato, aveva accennato a soccorsi francesi; che fossero stati pagati i viaggi di Cottonaro da Valguarnera... Al questore Lucchese risulta che i fondi vengono dall'estero, specialmente dal partito socialista germanico; all'ispettore Marzullo consta che i membri del Comitato erano sovvenuti largamente da mano ignota. Di grosse somme venute dall'estero parla l'ispettore Gallegra; e supera tutti l'ispettore Castellini, che precisa che il denaro col quale Bosco, Barbato e C.i se la scialavano in pranzi e bagordi veniva dalle 32000 lire che De Felice portò dal suo convegno col Cipriani a Marsiglia.
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